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io...


Ciao! Mi chiamo Fiammetta.
Un nome tipicamente fiorentino che non mi rappresenta moltissimo a dire il vero. 
Primo: non sono fiorentina, ma di Pontassieve, una ridente cittadina a sud di Firenze.
Secondo: chi mi conosce di persona, sa che "-etta" non sono di certo. Sarei piuttosto "-ona" visto il metro e ottanta che mi contraddistingue, ma devo dire che alla fin fine preferisco "etta" a "ona"...: più femminile.
Terzo: Madonna Fiammetta era l'amata di Giovanni Boccaccio. Rispetto alle altre due grandi ispiratrici degli albori della letteratura italiana, Beatrice e Laura, Fiammetta era la più "terrena". L'amore che arde e che brucia. Ecco. Io terrena sono poco. Ho sempre la testa per aria.
La testa per aria ce l'ho perché ho un pensiero sempre fisso e persistente, una passione che mi consuma da anni oramai, un'attrazione matta e disperatissima che più brucia più si alimenta, proprio come una fiamma!
Per un bell'uomo? Sì. Anche. Mio marito. Sardo DOC, che col suo sguardo magnetico da bel tenebroso mi ha stregato oramai qualche anno fa.
Per un figlio? Sì. Sono mamma di un impertinente frugoletto che all'improvviso ha rivoluzionato la mia vita e scardinato ogni mia certezza. E sono perdutamente innamorata di lui.
Ma la fiamma che mi arde e di cui vi dicevo sopra è un altro ancora.
Mi consuma, mi logora e mi fa fare scelte spesso folli e sconsiderate, ma non potrei vivere senza.
Mi fa sentire viva.
Mi fa arrivare a sera felice.
Mi da il coraggio di insegnare a mio figlio che davvero vale la pena lottare.
Mi spinge a mettermi a scrivere queste pagine, con un'urgenza pressante e insopportabile.
Questo fuoco che mi consuma è la mia passione per l'arte. In tutte le sue forme e manifestazioni, dalla più antica alla più contemporanea.
Per conoscerla e approfondirla, sono diventata una storica dell'arte.
Per capire come gestirla sono partita per Trento, in un gelido inverno, a studiare che cosa accadeva a Rovereto, in uno dei più moderni e innovativi musei di arte moderna e contemporanea, il Mart.
Per raccontarla mi sono abilitata alla professione di Guida Turistica per Firenze e provincia.
Non so se mi definirei proprio "Guida turistica".
Innanzitutto, non sono solo i turisti coloro a cui mi rivolgo. Ma anche ai miei concittadini fiorentini, grandi e piccini, che varie volte ho riscontrato ansiosi e curiosi di conoscere quel patrimonio che a loro appartiene.
E poi, non voglio GUIDARE nessuno. Caso mai, ACCOMPAGNARE, RACCONTARE (senza tediare) e anche ASCOLTARE.
Le opere d'arte parlano da sole.
Non c'è bisogno della GUIDA.
Caso mai, di qualcuno che, discretamente, possa indicarci la via per accedere a quel tessuto di significati che un'opera porta sempre con sé.
Ecco, io mi sentirei di essere proprio quel qualcuno, per chi vorrà lasciarsi accompagnare, farsi raccontare, ma anche lasciarsi ascoltare.

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